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Toa Inika erano un gruppo di Matoran guidati da Jaller e trasformati in Toa dalla Stella Rossa per trovare la Kanohi Ignika. Proseguendo la loro missione verso la città sommersa di Mahri Nui, i Toa sono stati trasformati dalla Ignika in Toa Mahri, che dopo aver completato la loro missione, diventeranno i guardiani di Metru Nui e svolgeranno vari altri compiti.

Storia[]

Origine[]

Jaller, dopo aver scoperto da Nokama che i Toa Nuva si erano recati sull'isola di Voya Nui per trovare la Kanohi Ignika e salvare così il Grande Spirito, che stava morendo, decise di intervenire. Riunì altri cinque tra i Matoran più coraggiosi ed esperti - HahliMatoroNuparuKongu ed Hewkii - e pianificò una spedizione verso Voya Nui per aiutare i Toa. Takanuva si unì al gruppo. I Matoran e Takanuva lasciarono segretamente Metru Nui tramite un Chute subacqueo, raggiungendono un tunnel completamente oscuro. Takanuva non poté oltrepassarlo, perciò fu costretto a tornare indietro, mentre gli altri lo attraversarono in due gruppi e proseguirono il viaggio, arrivando infine su un'isola sconosciuta. Circondati subito dopo da un esercito di Manas, Jaller e gli altri furono costretti a proseguire e giunsero al cospetto di Karzahni stesso, il quale sequestrò le loro maschere e ne donò loro di nuove. I Matoran, costretti a lavorare sotto sorveglianza, conobbero però un Matoran folle, che mostrò loro una sala segreta con sei Canestri Toa. I sei, nonostante fossero stati scoperti da Karzahni, decisero di fuggire con i canestri e con essi raggiunsero infine Voya Nui. Durante il viaggio, la stella rossa li colpì con dei raggi energetici, trasformando i Matoran in Toa.

Toa Inika[]

I Toa, emersi dai canestri, si riunirono e crearono da soli le loro Stelle Spirito, sfruttando le loro nuove armi. Notarono poi che le loro maschere erano diventate organiche e in poco tempo scoprirono i loro poteri. Mentre si addentravano nell'isola, Vezok li notò e li attaccò con una Zamor piena di Antidermis, ma i Toa si dimostrarono immuni alla sostanza e costrinsero il Piraka alla fuga.

457px-Comic Toa Inika

I Toa Inika

Il Team di Resistenza di Voya Nui si unì ai Toa, spiegando loro brevemente la situazione attuale sull'isola. Il gruppo si divise allora in tre team: Jaller, Hahli, Piruk e Dalu utilizzarono delle zamor create da Velika, cariche di Protodermis Energizzato, per liberare tutti i Matoran dell'isola dagli effetti dell'Antidermis; Hewkii, Matoro, Kazi e Balta incontrarono Axonn per farsi aiutare nella battaglia; Kongu, Nuparu, Garan e Velika invece attaccarono per primi la Roccaforte dei Piraka, dopo aver neutralizzato un Nektann di guardia. I Toa si riunirono e sferrarono un attacco alla roccaforte, mentre i Matoran iniziarono a cercare i Toa Nuva. Durante la caotica battaglia, in cui nessuna delle due parti riuscì a prevalere, Hakann e Thok riuscirono con una zamor speciale a risucchiare tutti i poteri di Brutaka e con essi sconfissero facilmente tutti gli altri presenti, costringendo quindi Brutaka a rivelare la posizione delle 777 Scale, la via verso la maschera della vita. Dopo essersi ripresi, i Toa strinsero un'alleanza momentanea con i restanti Piraka e crearono una nuova zamor, capace di invertire gli effetti della precedente. Localizzati Hakann e Thok nella Cintura Verde, Toa e Piraka li attaccarono e durante lo scontro Hewkii sferrò la zamor ai due, facendo tornare i loro poteri a Brutaka. Dopo la battaglia, i Piraka si riunirono e partirono per primi attraverso le 777 scale, seguiti poco dopo dai Toa. Scendendo attraverso la scalinata, i Toa raggiunsero la zona degli incubi, un'area in cui le peggiori paure dei presenti diventavano realtà. Sei illusioni (un Turahk, un Bohrok-kal, un Muaka, un Bohrok, un Nui-rama e Teridax stesso) apparvero per combatterli, ma furono tutte sconfitte. Le illusioni, prima di scomparire, presero le sembianze dei Toa Nuva e i Toa Inika credettero di averli uccisi, iniziando a dubitare dei loro poteri. Kongu capì però con la sua Suletu che erano solo delle illusioni e il team proseguì. Il gruppo venne poi attaccato da un gruppo di Protodax, ma le creature vennero scacciate da un altro guardiano della maschera, Umbra. Ne scaturì una breve battaglia e i Toa furono in grado di sconfiggere Umbra, utilizzando i suoi stessi poteri.

Comic Toa Nuparu Inika

Tre dei Toa Inika attaccano Vezon e Fenrakk

Dopo essere stati sconfitti dai Piraka nel Cancello della Camera di Lava, i Toa si ripresero ed entrarono per secondi nella Camera della Vita, trovando Vezon e Fenrakk come guardiani finali della maschera e i Piraka sconfitti. I Toa attaccarono i due con tutte le loro forze, ma Vezon e Fenrakk erano in grado di assorbire i loro colpi, apparendo invincibili. Alla fine Jaller riuscì a spingerli nella lava, ma la Ignika li fece sopravvivere e trasformò Fenrakk nel Drago Kardas, una creatura ancora più tremenda. I Toa vennero sopraffatti, ma Jaller, come ultima possibilità, chiese a Kongu di leggere nella mente della maschera e portare i suoi pensieri in quella di Vezon. Vezon, scoprendo che la Ignika non voleva più lui come guardiano, bensì Matoro, andò su tutte le furie e Jaller ne approfittò per scagliargli contro una zamor speciale, donatagli da Axonn, che lo pose in stasi. Matoro riuscì allora a recuperare la maschera, ma prima di poter cantare vittoria, Kardas le sferrò un colpo e la Ignika volò via attraverso le 777 scale. I Toa si lanciarono al suo inseguimento, ma non riuscirono a prenderla e la maschera cadde in acqua, sprofondando nell'oceano. I Toa Inika incontrarono poi i Toa Nuva, che dissero loro di proseguire la loro missione, dopodiché Axonn mostrò ai Toa un passaggio, la corda, con cui raggiungere facilmente il fondo dell'oceano. I Toa attraversarono quindi il tunnel, incontrando sul percorso un gruppo di Zyglak e Vezon, la cui lancia venne incenerita da Jaller. Raggiunto il mare, i Toa vennero investiti da un'onda energetica liberata dalla Ignika, e trasformati in nuovi Toa.

Toa Mahri[]

Con nuove Kanohi e armi più adatte ad un ambiente subacqueo, i nuovi Toa, ora in grado solo di respirare sott'acqua, si addentrarono nell'oceano e vennero subito attaccati da un'anguilla velenosa gigante. Durante la battaglia, Hewkii usò la sua nuova Garai per far sprofondare la creatura a terra. I Toa proseguirono verso il villaggio di Mahri Nui, dove però non vennero ben accolti dai Matoran, che li credevano alleati dei Barraki. Per dimostrare la loro onestà, i Toa lasciarono Matoro al villaggio e si recarono nei campi d'aria per liberarli dalle creature dei Barraki. Hahli cercò di chiede a Carapar di ritirare i suoi Keras dalla zona, convincendo Idris, una Matoran che li stava spiando, che i Toa erano alleati dei Barraki. Riportò quindi ciò a Defilak e Matoro fu costretto a fuggire da Mahri Nui. I restanti Toa vennero invece catturati dai Barraki e posti in delle caverne subacquee come prigionieri. Riuscirono comunque tutti a fuggire e si armarono con alcuni Blaster Cordak, rubati da un arsenale dei Barraki. Tornarono poi a Mahri Nui e convinsero i Matoran di essere loro alleati.

457px-Comic Toa Mahri

I Toa Mahri

Matoro invece venne catturato dal nuovo Hydraxon e imprigionato nel pozzo, con un Maxilos come guardia. Maxilos si rivelò però essere in realtà Teridax, che liberò Matoro e lo constrinse a seguirlo. Con il suo aiuto pianificò inoltre di ricostruire la Pietra Nui. I Toa Mahri invece si divisero per cercare la Ignika e affrontarono in diverse battaglie i Barraki. Si riunirono poi da Hahli, che disse loro che la maschera era nelle mani di Mantax. Matoro, fuggito con l'aiuto di Brutaka, si riunì ai suoi compagni e disse loro che prima di curare Mata Nui, avrebbero dovuto distruggere la corda. I Toa scortarono quindi i Matoran di Mahri Nui attraverso la corda fin su Voya Nui. Sul percorso incontrarono i Piraka, mutati dal Mutageno del Pozzo, che attaccarono i Toa e presero in ostaggio i Matoran. Axonn per fortuna intervenì e tramortì i Piraka, portandoli via e assicurando ai Toa di proteggere i Matoran. Dopo una caotica battaglia con i Barraki e Hydraxon, il team entrò in possesso della Ignika e distrusse la corda con i cordak blaster. I Toa si spostarono quindi verso Voya Nui per utilizzare la maschera, ma scoprirono con orrore che Mata Nui era ormai morto. I Barraki inoltre riorganizzarono i loro eserciti e si lanciarono all'attacco dei Toa. Matoro decise di utilizzare la Ignika per salvare Mata Nui e gli altri rimasero indietro per fermare le orde dei Barraki e dargli il tempo di completare la sua missione. Mentre Jaller si preparava ad utilizzare un'Esplosione Nova per spazzare via i Barraki, Matoro raggiunse Karda Nui e resuscitò il grande spirito, sacrificando la sua vita nel processo. Prima di morire, teletrasportò i Toa Mahri su Metru Nui, ponendo fine alla battaglia con i Barraki. Dopo aver scoperto di poter respirare anche sulla terra ferma, i restanti cinque Toa celebrarono il sacrificio di Matoro nello Stadio e decisero di rimanere a difendere l'isola. Tempo dopo i Toa Hagah, in cerca di Teridax, arrivarono a Metru Nui con lo scopo di distruggere lo Stadio, ma i Toa Mahri si opposero e tra i due team scoppiò una battaglia. Alla fine però il buon senso prevalse e si decise di sollevare lo Stadio e creare sotto di esso un tunnel.

MatoroPrepares

Matoro lascia i Toa Mahri per utilizzare la Ignika

I Toa Hagah proseguirono quindi la loro missione attraverso il passaggio, mentre i Toa Mahri rimasero all'esterno su richiesta di Norik, per bloccare un eventuale Teridax in fuga. Più tardi i Toa vennero contattati da un membro anonimo dell'Ordine di Mata Nui, che diede loro il Cuore dei Visorak e li incaricò di portarlo sulla lontana isola di Artidax. Il team si divise e Hewkii e Kongu rimasero a Metru Nui per proteggerla, mentre Jaller, Nuparu e Hahli portarono l'artefatto su Artidax. Dopo la loro partenza, Johmak attaccò Hewkii e Kongu, i quali, svenuti, vennero imprigionati nello Stadio. Quando si risvegliarono, scoprirono che l'ordine di Mata Nui aveva riorganizzato la città in una fortezza, in vista di uno scontro con la Confraternita dei Makuta. Su Artidax, i tre toa vennero attaccati e ipnotizzati da Takadox, che li lasciò sull'isola e scappò con la loro barca. I Visorak raggiunser presto i tre, che riuscirono a riprendersi in tempo, a depositare il cuore sull'isola e a scappare via mare. I Toa Mahri, che si riunirono dopo poco a Metru Nui, combatterono quindi per difendere la città durante l'Assedio di Metru Nui e festeggiarono poi nello Stadio il risveglio di Mata Nui, completato con successo dai Toa Nuva.

Comic Toa Mahri on Metru Nui

I Toa Mahri su Metru Nui

La celebrazione fu però interrotta da Teridax, che annunciò pubblicamente di essere diventato il nuovo sovrano dell'universo. I Toa Mahri rimasero in seguito sull'isola per difenderla dalle orde di Rahkshi che l'avevano attaccata, dopodiché l'ordine di Mata Nui li incaricò di recarsi su Zakaz e scoprire se gli Skakdi avevano intenzione di allearsi con Teridax. Durante la missione, i Toa entrarono di nascosto ad un concilio segreto di skakdi, assistendo poi alla creazione dell'Essere Dorato tramite una vasca di Protodermis Energizzato e la fusione di vari esseri, tra cui i Piraka. L'essere dorato incantò però i Toa con i suoi poteri mentali, trasformandoli in servi degli skakdi. Dopo la morte di Teridax, la creatura migrò sulla riformata Spherus Magna, con gli skakdi e i Toa Mahri al suo seguito. Iniziò poi a costruire una fortezza in cui abitare e i Toa divennero i suoi servitori. Annona attaccò però la fortezza e gli skakdi, portando alla sua distruzione. I Toa Mahri riuscirono, durante lo scontro, a liberarsi dalla trance.

Membri[]

Set[]

800px-Set Toa Mahri

I Toa Mahri come set

I Toa Inika sono stati rilasciati come set medi durante l'estate del 2006. Erano tutti formati da circa 40 pezzi e le loro maschere erano di gomma, per simboleggiare la loro organicità. Ognuno è stato rilasciato con quattro sfere zamor e con una spada in grado di illuminarsi, pigiando un piccolo tasto. Un anno dopo, nell'estate del 2007, sono stati rilasciati come set medi i sei Toa Mahri. Ogni Toa portava un blaster cordak (ad eccezione di Kongu, che ne portava due) e possedeva dei tubi di gomma, rappresentanti un apparato di respirazione subacquea.


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